La scelta dell’essenza forestale da utilizzare compete principalmente al tecnico ed è dettata essenzialmente da alcuni fattori:
- caratteristiche del terreno
- propensione del coltivatore per una specie piuttosto che un’altra
- caratteristiche dell’ambiente circostante e del sito di impianto
- caratteristiche dei boschi circostanti (quando presenti)
- disponibilità di acqua
Giovane roverella (Quercus pubescens) micorrizata messa a dimora
Per ogni singola specie di tartufo esistono diverse specie simbionti nell’ambito delle quali è possibile effettuare una scelta che va fatta appunto in funzione del grado di affinità col luogo prescelto per l’impianto.
Nella scelta della pianta forestale si dovrà preferire quella più plastica e dotata di un discreto accrescimento capace di insediarsi nella zona d’impianto più rapidamente. Per avere una produzione che sia precoce e longeva allo stesso tempo si possono consociare specie meno longeve ma che entrano solitamente in produzione più precocemente (nocciolo e carpino ad esempio), con specie più longeve ma poco più tardive nella produzione (tutte le querce).
Foto Nocciolo da cui è stato raccolto un tartufo nero pregiato ( 1° rimo anno di produzione, si noti come il carpoforo sia molto vicino al colletto)