Disponibilità di terreno
La scelta è condizionata dalla disponibilità di terreni di proprietà. Nel caso si desideri e si possa investire nell’acquisto di un terreno, il margine di scelta è maggiore. Le principali variabili da considerare nella valutazione sono il posizionamento, la vocazione del suolo, i parametri climatici, la presenza o meno di bosco, la presenza di umidità del suolo e di fonti d’acqua, la presenza di colture intensive adiacenti.
Verifica della specie di tartufo naturale presente nella zona
La coltivazione dei tartufi va affrontata secondo criteri di analogia; pertanto occorre verificare quale specie di tartufo si rinviene naturalmente nella zona. Oltre alla cerca con il cane (effettuata direttamente da un nostro tecnico), è possibile valutare la presenza di pianelli, l’inquadramento della vegetazione esistente e la valutazione dei principali parametri climatici.
Posizione
La scelta della posizione deve prendere in considerazione alcune esigenze principali:
La possibilità di controllo del terreno da parte del proprietario, onde evitare il bracconaggio.
La comodità di accesso al terreno, in modo da effettuare con facilità le cure colturali e la raccolta.
La possibilità di recintare in modo permanente l’appezzamento al fine di chiudere il fondo a terzi e ad animali selvatici.
Caratteristiche del suolo
L’attitudine, o vocazione, del suolo, indica se il terreno è adatto allo sviluppo di una determinata specie di tartufo. Per determinare l’attitudine del suolo, e quindi orientare con maggior sicurezza la scelta delle specie fungine, è bene eseguire delle analisi del terreno. I principali parametri da considerare nella valutazione del suolo sono: granulometria o tessitura, pH, calcare attivo e totale, CSC, sostanza organica, rapporto C/N, potassio e fosforo scambiabile. In Veneto è possibile consultare la carta dei suoli, uno strumento fondamentale come punto di partenza nelle valutazioni pedologiche.
Caratteristiche climatico-vegetazionali
E’ risaputo che i climi maggiormente favorevoli allo sviluppo dei tartufi in genere sono quelli temperato-caldi caratterizzati da un’alternanza piuttosto netta delle condizioni atmosferiche stagionali.
Presenza di soprassuolo arboreo
Molto importante nella valutazione preliminare è sicuramente quella di valutare la presenza di vegetazione arborea e di fitocenosi già affrancate e presenti nel sito di produzione. E’ infatti da sconsigliarsi l’impianto di nuove piantine micorrizate in boschi maturi. In tali ecosistemi è molto probabile che insistano già nelle radici di queste piante dei funghi ectomicorrizici competitori ben adattati all’ambiente e che poterbbero parassitizzare od entrare in forte competizione con il tartufo. Il consiglio che possiamo dare è quello di iniziare una coltivazione su stazioni prive di vegetazione arborea ed eventualmente in presenza di coltivazioni annuali o da frutto come: ciliegio, olivo od altre colture delle quali eseguire l’estirpo ed una aratura profonda almeno sei mesi prima del nuovo impianto.
Presenza di colture intensive adiacenti
Vanno evitati terreni confinanti con colture intensive quali vigneti, frutteti o seminativi in quanto si potrebbe verificare, in determinate condizioni meteorologiche, la deriva dei fitofarmaci e degli anti micotici. Vi sono infatti molti fungicidi che avendo un’azione sistemica potrebbero andare a condizionare fortemente l’intimo rapporto di simbiosi instaurato tra fungo e pianta ospite, causando la morte del fungo e vanificando quindi il lavoro di anni. Vista comunque l’estrema complessità biologica, chimica ed ecologica, consigliamo sempre di avvalersi di tecnici Agronomi e Forestali laureati, in quanto molto spesso vi sono persone ed aziende che nascono dal nulla e si improvvisano esperti.
Umidità del suolo e fonti di approvvigionamento idrico
I terreni non devono mai essere soggetti a regolare ristagno d’acqua o troppo aridi: le condizioni ottimali sono rappresentate da un’aridità stagionale interrotta da piogge primaverili ed estive. Nell’ultimo decennio purtroppo si sono verificati dei periodi di estrema siccità succeduti da periodi di forti piogge concentrate in pochissimo tempo ed in stagioni che solitamente risultavano molto meno piovose. In tartuficoltura, soprattutto nelle tartufaie coltivate, è fondamentale poter simulare delle piogge in periodi ben precisi con l’ausilio di un’impianto d’irrigazione artificiale, meglio se per microaspersione, scartando la goccia. L’irrigazione resta comunque una pratica necessaria e soprattutto ci permette di poter garantire e simulare una piovosità ottimale per singola specie garantendo quindi una produzione anche in annate sfavorevoli dando una produzione di tartufi di maggiori dimensioni e di maggiore qualità (profumo e sapore), riuscendo ad avere il prodotto anche quando sul mercato l’offerta naturale è scarsa e i prezzi sono più alti.
Carta delle vocazioni tartuficole
La carta delle vocazioni ha uno scopo ben preciso, ossia ci permette di capire rapidamente se un terreno è vocato o no alla coltivazione del tartufo. Se non siete esperti di informatica potete mandarci una mail con il comune, la provincia il vostro numero di telefono e una breve descrizione della località in cui è situato il vostro terreno e di cui vorreste conoscere la vocazione (es. in fondo alla via Rossi a destra..; accanto alla casa sita in Contrà Bertesina comune di.. provincia di… ), poi saremo noi a contattarvi con il risultato dell’idoneità.
Si ricorda che le informazioni contenute nelle carte delle vocazioni tartuficole, sono indicazioni di massima e che, seppur molto precise, andrebbero sempre verificate dai nostri tecnici con un sopralluogo ed eventualmente con le analisi del terreno.
Carta delle vocazioni tartuficole del Veneto
Si riportano in questa pagina le carte delle vocazioni tartuficole del Veneto, ovviamente si è ampiamente discusso in varie parti di questo sito sul fatto che ad ogni tartufo corrispondono determinati ambienti dalle peculiari caratteristiche climatiche e geologiche. Riunendo questi fattori siamo riusciti ad ottenere, con una accuratezza di circa 30 metri, una immagine di facile consultazione delle aree più idonee alla coltivazione del tartufo. È quindi stata realizzata la cartografia georeferenziata per le due specie di tartufo più coltivate in Veneto ossia il tartufo nero pregiato o Tuber melanosporum, ed il tartufo nero estivo o Tuber aestivum (inclusa la var. uncinatum) di seguito riportate.
Carta delle vocazioni tartuficole del Trentino
Si riporta di seguito la carta delle vocazioni tartuficole della provincia di Trento, come accennato sopra, si sottolinea il fatto che ogni tartufo esige ambienti dalle peculiari caratteristiche climatiche, altitudinali, geologiche e di esposizione del terreno. Riunendo questi fattori in una scala di idoneità è stata ottenuta un’immagine di facile consultazione delle aree più vocate alla coltivazione del tartufo nero estivo o T. aestivum (inclusa la var. uncinatum).