Come avviene l’inoculo

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PRODUZIONE VIVAISTICA DI PIANTE MICORRIZATE

 

Piante_micorrizate_in_serra

1. Preparazione dei semenzali

Tutto inizia in autunno con la raccolta, il lavaggio e la conservazione dei semi delle piante simbionti selezionate. La semina può avvenire in vari periodi a seconda della specie coltivata. I semenzali vengono allevati in vermiculite in ambiente confinato (serra riscaldata) per circa 2 mesi. Poi, vengono acclimatati in tunnel per circa 15 giorni.

2. Preparazione dell’inoculo sporale

Per quanto riguarda i tartufi, nella stagione propizia si procurano i corpi fruttiferi delle specie che si desidera inoculare, e si esegue il controllo al microscopio degli stessi per valutare la maturità sporale. Successivamente, vengono preparati per la conservazione tramite lavaggio, disinfezione mediante passaggio alla fiamma, stratificazione in sabbia sterile e conservazione in frigo. I funghi epigei, volendo ricorrere all’inoculazione sporale, vengono conservati dopo lavaggio sommario, prelevando possibilmente solo l’imenio, la parte fertile che racchiude le spore (lamelle o tubuli) e quindi stratificandoli in sabbia. In primavera i funghi sono omogeneizzati in un mortaio insieme alla sabbia precedentemente sterilizzata e setacciata e agli attivatori sporali. In alternativa si utilizza anche l’inoculo miceliare, che richiede maggior tecnica e sopratutto strutture adeguate per isolare il micelio dai corpi fruttiferi in condizioni di sterilità e quindi coltivarlo su substrati artificiali idonei che ne permettano lo sviluppo e una vitalità e maneggevolezza sufficienti per poterlo poi collocare in prossimità delle giovani piante. Questo metodo viene preferito per alcune specie di tartufi e per alcune specie di simbionti, ma non viene applicato di frequente.

3. Inoculazione sporale dei semenzali

Avviene ad aprile–maggio ed è fondamentale creare le condizioni ottimali alla realizzazione della simbiosi: occorre quindi prestare molta attenzione alla pulizia e alla disinfezione di ogni materiale utilizzato nel processo, incluso il terriccio di coltivazione dei semenzali. Le condizioni di “semisterilità” sono necessarie ad impedire o almeno ridurre al minimo il rischio di contaminazione da parte di propaguli vitali di funghi simbionti competitori.

4. Allevamento delle giovani piantine

Le piante inoculate vengono allevati in ambiente confinato estremamente pulito (tunnel). Le piante che adesso sono definite “piante da tartufo” micorrizano in condizione di semisterilità, conservano così un’alta percentuale di apici micorrizati con il fungo inoculato. Quando le piante micorrizate vengono messe a dimora nell’area di impianto, gli apici radicali già “occupati” sono difficilmente colonizzabili da parte di altri funghi; a questo modo, il micelio del fungo si sviluppa rapidamente nella rizosfera, colonizzando i nuovi apici radicali che si differenziano.

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