La struttura
Il micelio dei tartufi non è molto appariscente ed è costituito da ife piuttosto sottili ed esili (da 0.005 mm a 0.001 mm), molto ramificate, con anastomosi frequenti, setti semplici e cellule uninucleate. I corpi fruttiferi, benché differenti a seconda della specie, presentano molte caratteristiche comuni. Tutti sono dotati di uno strato più esterno costituito da ife con la parete spessa e strettamente aggregate, chiamato peridio o scorza. continua a leggere →
La micorriza
Simbiosi micorrizica
La produzione dei corpi fruttiferi ipogei dei tartufi è legata alla realizzazione di una particolare associazione fra il micelio del fungo e le radici di alcuni alberi: la micorriza o anche chiamata simbiosi micorrizica. La simbiosi micorrizica venne osservata per la prima volta da un italiano ma fu dovuta ad un tedesco la scoperta della funzione simbiotica di di queste particolari strutture a cui dette il nome di “micorrize” (“micos” = fungo e “rhiza” = radice). Il fenomeno della micorriza non è una prerogativa solo dei tartufi, continua a leggere →
Cenni generali e ciclo biologico
Il genere Tuber
Dal punto di vista micologico, quelli che nel linguaggio corrente vengono chiamati tartufi sono solo i corpi fruttiferi si alcune specie di funghi simbionti delle radici di alcune specie forestali, che si sviluppano a differenti profondità nel terreno. I tartufi appartengono agli Ascomyscota per la presenza delle ascospore come spore sessuate, mentre per la forma del corpo fruttifero sono stati inseriti nella classe Discomycetes. continua a leggere →